La Chiesa si Inchina.

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Il vaticanista Aldo Maria Valli, autore del libro “Virus e Leviatano”, è stato uno dei commentatori più lucidi nell’analizzare le vicende pandemiche e non si è risparmiato nel criticare il comportamento tenuto dalla Chiesa: 

“Per la Chiesa è stata ed è una grande occasione mancata, la Chiesa avrebbe potuto finalmente dirci qualcosa sulla morte, sul peccato originale, sul significato della sofferenza e del male. Ha scelto di diventare Chiesa di Stato. Ha parlato come il governo. Si è concentrata sulle procedure di sanificazione e non sulla via verso la santità. Si è dimostrata ancor più terrorizzata di tutto il resto dell’opinione pubblica. Ha trasformato i suoi sacerdoti in grottesche maschere e la celebrazione eucaristica in una blasfema parodia, con il disinfettante al centro dell’altare, come nuovo oggetto di adorazione. 

La Chiesa non ha fatto resistenza alla narrativa fondata sul terrore. Si è adeguata e ha collaborato. Non ha denunciato l’attentato alla libertà religiosa e di culto: si è mostrata ansiosa di farsi limitare e controllare. La sposa di Cristo ha voltato le spalle al suo Signore e si è unita allo scientismo, lasciandosi ossessionare dal mito dell’igienizzazione. Si è premurata di spiegare ché cosa Dio non può fare. Si è ben guardata dall’offrire al Signore l’occasione di fare un miracolo. Abbiamo vissuto nel conformismo assoluto, che si realizza quando colui che perde la libertà non se ne rende nemmeno conto, perché è auto-asservito. Così il potere non ha nemmeno più bisogno di alzare la voce. Quanto più totale è il suo potere, tanto più muto è il suo comando. Basta un cenno. Noi non pensiamo. Noi siamo ciò che ci vien detto di essere. Siamo indotti ormai a ritenere che abbiamo bisogno solo di ciò che ci viene imposto. Il sospetto di aver perso la libertà non ci sfiora nemmeno, perché il conformismo non è più avvertito come tale, ma passa come grande senso di responsabilità. 

Curioso nel momento stesso in cui la Chiesa ha disertato, ecco che ci vengono imposti modelli di stampo religioso. Abbiamo una Trinità (Scienza, Salute, Sicurezza), abbiamo il peccato (non collaborare, non dimostrarsi responsabili), abbiamo il castigo (essere letteralmente scomunicati, messi fuori dalla comunità in quanto indegni, se non si accetta la narrativa dominante), abbiamo le sacre scritture (i mass media allineati), abbiamo l’impellente richiesta di convertirci (alla tecnoscienza), abbiamo l’identificazione del credere con la salvezza, abbiamo i nuovi bacchettoni che giudicano tutto e tutti e mettono fuori dal consesso civile i pochi non disposti ad allinearsi, visti come miscredenti. La nostra cultura secolarizzata, abbandonata la ratio, è caduta nel fideismo. Per non dire nella superstizione”. 

Il silenzio dissacrante di Papa Francesco sull’attacco dirompente del governo giallo-rosso alle liturgie cattoliche, non è passato inosservato ai più, laici compresi, al punto di aver attirato su di sé una cornucopia di critiche che lo hanno dipinto, di volta in volta, come relativista, filo islamista, lassista, buonista, ambientalista, opportunista, catto-collettivista, finanche eretico.

La Chiesa si è proprio inchinata al dio stato.

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