Peccati

Se il peccato, a cui alludeva Robert Oppenheimer, che conobbero i fisici durante la seconda guerra mondiale, fu l’orgoglio manifesto di aver partecipato al progetto Manhattan, quello che hanno conosciuto i professionisti sanitari durante l’epidemia di Covid-19 è l’ignavia.

Peccato che li ha visti accettare, pur di non perdere lo stipendio, un siero genico autorizzato in via condizionata, poco efficace e non sicuro.

Peccato che li ha visti accettare il ruolo di infermieri e di medici “vaccinatori” solo per soldi.

Peccato che li ha visti omettere la somministrazione di un vero consenso informato.

Peccato che li ha visti non segnalare gli eventi avversi.

Peccato che li ha visti non sostenere le cure domiciliari e di accettare il protocollo ministeriale “tachipirina e vigile attesa”.

Peccato che li ha visti non sostenere la libertà di scelta.

Peccato che li ha visti sottrarsi dal dibattito e dal confronto.

Peccato che li ha visti incassare laute mance per sponsorizzare la campagna vaccinale.

Peccato che li ha visti non contestare le politiche liberticide del Governo in nome della cosiddetta scienza medica.

Peccato che li ha visti discriminare i loro pazienti in funzione dello stato vaccinale.

Peccato che macchierà la loro reputazione per gli anni a venire.

Un professionista sanitario sospeso

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