Tradizionalmente l’oro è la migliore difesa, è stato un denaro per almeno 3.000 anni.
Ad esempio, alcuni anni fa è stato scoperto un deposito di monete d’oro sepolto in Inghilterra e risalente al IV secolo.
Nel periodo tra la sua sepoltura e la sua scoperta l’Inghilterra ha attraversato guerre civili, guerre di religione, invasioni vichinghe, la conquista normanna, pestilenze (in cui morì un terzo della popolazione), bancarotte, bombardamenti, guerre esterne e il declino dell’impero.
Ma non solo le monete sono ancora preziose: sono più preziose adesso piuttosto che allora.
L’oro non è una panacea.
Gli stati, disperati, definiranno le persone che cercano di sfuggire alla crisi monetaria “parassiti“, “profittatori” o “nemici di classe“.
L’oro può essere bandito, tassato, o addirittura confiscato.
Nel 1933, con l’ordine esecutivo 6102, Roosevelt rese illegale la proprietà privata dell’oro, soggetta ad una multa di $10.000 (che all’epoca era un sacco di soldi) e 10 anni di carcere.
I contratti che prevedevano il pagamento in oro furono annullati e questo divieto venne applicato per i successivi 40 anni.
Prendete ad esempio l’Argentina: a settembre del 2020 ha imposto una tassa del 35% sul cambio pesos/dollari. E non dimentichiamoci che era in aggiunta ad una tassa del 30% già in vigore, oltre ad un tetto di $200 al mese nei cambi.
Non sarebbe difficile immaginare tasse simili che limitino l’uso dell’oro.
Oggi le persone hanno un’altra alternativa: Bitcoin.
(Francesco Simoncelli)