Una delle lezioni più importanti degli ultimi due anni, che dovrebbero aver appreso anche gli statalisti hardcore ormai, è che l’apparato statale è composto da mentitori seriali, ladri ed assassini.
Di conseguenza quando sentite le ragioni alla base di un qualsiasi problema da parte di questa banda di banditi, è AUTOMATICO che siano false.
Bugie, distrazioni, falsità.
Un esempio in merito è il recente aumento dei prezzi dell’energia, affibbiato alla fantomatica e quanto sempre eterea “speculazione“.
Speculare vuol dire ipotizzare ed è quello che fanno i mercati, compito arduo in un mondo in cui l’arbitrio dei pianificatori centrali è diventato così invadente e soffocante che i calcoli imprenditoriali devono sovente prendere deviazioni repentine ed inaspettate.
Poi c’è il riprezzamento delle commodity sulla scia del mismatch tra domanda ed offerta in vari settori causato dalla presunzione di conoscenza dei pianificatori, i quali, arrogantemente, credono che l’economia possa essere accesa/spenta come un interruttore.
Poi c’è l’incanalamento di risorse scarse verso progetti inutili che le sequestrano ed impediscono la corretta allocazione di capitale in progetti con una domanda reale (a parità di condizioni, più essa rimane insoddisfatta più il prezzo aumenta).
Poi c’è il denaro a pioggia, in particolar modo degli ultimi due anni, che alimenta quest’ultimo fattore.
Ed infine c’è l’aumento (artificiale) dei prezzi delle emissioni di CO2, uno dei colpevoli più immediati del rincaro delle bollette.
Ecco, quest’ultimo fattore è il più insidioso perché rappresenta una delle carte che il Grande Reset (leggi: la cricca di Davos) sta giocando per ingabbiare ulteriormente gli individui nella sua ragnatela di comando/controllo.
Non solo, ma è anche il più taciuto.
(Francesco Simoncelli)