Covid-19, la campagna vaccinale potrebbe non aver salvato nemmeno una vita

Dobbiamo pianificare la libertà, e non solo la sicurezza, se non altro perché solo la libertà può rendere sicura la
sicurezza.
Karl R. Popper

di Marco Mamone Capria

C’è bisogno di dire altro sulla campagna vaccinale anti-covid-19?

Secondo me tutto ciò di essenziale che doveva essere detto per orientare i cittadini a una decisione razionale lo è già stato da un anno o quasi (da me e da altri).

Eppure in ogni ora del giorno e della notte i principali media e i nostri presunti rappresentanti politici continuano instancabilmente a dire – no, non occasionali inesattezze, ma il contrario della verità. E la verità è che siamo testimoni di un gigantesco fallimento di misure sanitarie, che era prevedibile, era stato previsto e, come vedremo, è tacitamente ammesso anche dalle autorità, ma che soggetti economici e politici capaci di influenzare il governo e il sistema dei media in Italia e nel resto del mondo cosiddetto “sviluppato” volevano e sono riusciti a imporre a una cittadinanza terrorizzata.

I principali media, con il conforto di istituti che stanno dilapidando sconsideratamente la propria reputazione – come il Censis («Da oltre 50 anni interpreti del Paese») –, cercano di rappresentare quello che si potrebbe più realisticamente descrivere come il conflitto tra una maggioranza di illusi e ossequiosi alle direttive del governo e una minoranza (ma crescente) di resistenti all’inganno, come la riedizione di un mitico conflitto tra scienza e antiscienza – la scienza essendo, per fortunatissima coincidenza, rappresentata dalla suddetta maggioranza.

Insomma, dopo essere stati ammorbati per due anni con il vaniloquio che «la scienza non è democratica», scopriamo adesso che la verità scientifica è… ciò in cui crede la maggioranza.

A chi si meravigliasse di questi voltafaccia va ricordato che mentre la coerenza è il cardine del discorso razionale, la propaganda non è un discorso razionale, e quindi fa volentieri a meno della coerenza ogni volta che torni utile violarla. Ciò spiega anche come grotteschi personaggi (anche in posizioni di responsabilità politica) che si sono distinti per le più spericolate e ingiustificate giravolte, oltre che per gravi errori di fatto, possano ancora essere intervistati come pozzi di saggezza, senza che sia mai loro ricordato che avevano sostenuto, pochi giorni o poche settimane fa, tesi opposte e/o fatto affermazioni provatamente false.


È chiaro che l’appello alla razionalità, in una situazione come questa, sarà ascoltato solo da pochi.

Per capire che cosa stia succedendo in Italia (e altrove) penso che più che l’ennesima discussione analitica (come è, prevalentemente, quella che io stesso sto adesso proponendo), sarebbe molto più indicata la lettura del classico di Robert Cialdini, Influence – Science and Practice (in particolare il 4° capitolo, sulla psicologia sociale del conformismo).

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