“Dobbiamo difendere la libertà occidentale”

Di ALESSANDRO ROSSI

Io sono stato diversi mesi agli arresti domiciliari senza processo.

Poi sono stato privato della libertà di entrare in un ristorante o in un bar.

Poi sono stato privato del diritto di prendere un treno o un autobus o una metropolitana.

Poi sono stato obbligato a pagare 15 euro ogni due giorni per “il privilegio” di lavorare.

Poi sono stato obbligato a mettermi una museruola sulla faccia. Come un fottuto dobermann.

Poi mi sono sentito raccontare da uno psicopatico ipocondriaco che se volevo uscire dal LaoGai Italiano, c’erano dei posti in cui LUI mi permetteva di andare, e altri posti dove LUI non mi permetteva di andare.

Sta storia della “libertà” e del “paese libero”, è finita due anni fa.

Ammesso che ci fosse stata prima.

Di sicuro, da due anni a questa parte, la parola “libertà” e la parola “Italia” non sono conciliabili, né per me lo saranno MAI PIU’.

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