di Pietro Agriesti
“La libertà di pensiero non è né a destra né a sinistra è sempre declinata in modo molto strumentale contro gli avversari e sembra stare a sinistra quando la sinistra è all’opposizione (non solo in parlamento anche culturalmente nella società nella mentalità comune) e a destra quando la destra è all’opposizione.
La libertà di pensiero può avere senso se presa sul serio solo se insieme alla libertà di discriminare, di associarsi e separarsi, le quali hanno senso solo se poggiano sulla proprietà privata.
Perché uno non deve solo poter pensare ed esprimere il suo pensiero, ma tradurlo in pratica, civilmente e pacificamente, ma anche liberamente.
Quindi dalla libertà di pensarla a modo proprio, viene la libertà di esprimere il proprio pensiero, e poi quella di associarsi e separarsi in modo corrispondente, cercando un posto e una comunità dove vivere come la si pensa e fuggendo da dove è possibile vivere solo al contrario di come la si pensa.
E questo è incompatibile con ogni tipo di statalismo di destra e di sinistra, perché lo statalismo è innanzitutto associazione forzata.”