CREDITO SOCIALE CINESE di PIETRO AGRIESTI

Molti vaccinati si arrabbiano come iene all’idea che gli si mettano restrizioni, perché per loro si tratta di premi e punizioni, e quindi avendo obbedito a tutto, son convinti di avere tanti punti sulla tessera del bravo cittadino e non concepiscono di essere penalizzati.

Ma se avessero una logica le restrizioni dovrebbe essere una logica sanitaria, cioè non conta niente se hai obbedito o meno, perché non sono mica premi e punizioni, dovrebbero dipendere dalla situazione della pandemia e del sistema sanitario (si non so se qualcuno ancora ricorda ma lo stato di emergenza – due settimane – doveva servire ad appiattire la curva, cioè distribuire i casi nel tempo in modo da evitare il collasso del sistema sanitario).

Questo rivela che molti hanno già introiettato il comportamento e la mentalità di un bravo maoista cinese.

Sanno che in fondo le misure non hanno una logica sanitaria, che non dipendono da nessuna necessità di appiattire la curva o salvare il sistema sanitario, che non hanno un criterio e una scadenza precisi, che sono autocontradditorie, e che in realtà si tratta di avere fede nel governo e nella sua ortodossia del momento e, anziché protestare, stanno facendo del loro meglio per dimostrarsi dei “bravi cittadini’.

Insomma il sistema della cittadinanza a punti stile cinese non c’è ancora di fatto, ma qualcuno lo ha già dentro.

Rispondi