Di Marco Bassani
La cosa più vergognosa del regimetto instaurato dall’affarista Mario Draghi – dopo la replica del sistema cinese dei crediti sociali e l’introduzione di un obbligo mappinale al di fuori di qualunque parametro costituzionale – è stato un rapporto incestuoso con la stampa veramente vomitevole.
Non vi è un giornalista che non fosse tecnicamente innamorato di lui e che non facesse a gara con tutti i colleghi per mostrarlo al mondo intero.
Tutti ricordiamo applausi a scena aperta all’inizio dei suoi festini con la stampa.
Abbiamo letto i giornali di oggi, una giornata che sarà marchiata con caratteri di fuoco nella storia del servilismo mediatico italico.
Da che sono al mondo non ho mai visto un leader politico più vezzeggiato dai giornalisti.
Interviste fatte con le ginocchiere si sono susseguite le une alle altre per oltre un anno.
I capi di governo, in un paese appena civile, dovrebbero presentarsi in conferenza stampa ed essere assaliti da un branco di lupi irati.
Lo xanax dovrebbe essere l’unico amico del leader politico di fronte alla stampa.