Murray Newton Rothbard in “Potere e Mercato”

“Molta gente si rifiuta di identificare il Nazismo o il Fascismo come ‘socialismo’ perché limitano quest’ultimo termine con il proletariato marxista o neo-marxista o con altre forme di proposte ‘socialdemocratiche.

Tuttavia, la teoria economica non è interessata al colore dell’uniforme o alle buone o cattive maniere dei governanti. Né prende in considerazione quali gruppi o classi gestiscono lo Stato sotto i differenti regimi politici. Né ha alcuna importanza, per la teoria economica, il modo con cui un regime socialista sceglie i suoi rappresentanti, sia esso attraverso le elezioni o un colpo di stato.

La teoria economica si interessa solo dei poteri di proprietà e di controllo che lo Stato esercita. Tutte le forme di totale pianificazione economica sono forme di socialismo, a prescindere dai punti di vista estetici o filosofici delle varie correnti socialiste, e indipendentemente dal fatto che esse si facciano chiamare di destra o di sinistra.

Il socialismo può essere monarchico, proletario, può livellare la ricchezza, o incrementare le disuguaglianze. La sua essenza rimane sempre la stessa: il controllo totale e coercitivo dello Stato sull’economia.

La distanza tra i due poli del puro libero mercato da una parte, e il collettivismo totale dall’altra, è un continuum che implica differenti mix tra il principio della libertà e il principio coercitivo-egemonico.

Ogni aumento del controllo o della proprietà statale, quindi, è da ritenersi socialista o collettivista, poiché rappresenta un intervento coercitivo che spinge l’economia un passo più avanti verso il completo socialismo.”

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