di Pietro Agriesti
Libertà di espressione, libertà di associazione, libertà di manifestazione, uguaglianza davanti alla legge, stato di diritto, giusto processo, diritto alla difesa, presunzione di innocenza, legalità e stato di diritto, tolleranza e rifiuto dei fanatismi, pluralismo, rispetto per le elezioni e i referendum, indipendenza della stampa, rappresentanza, rispetto della costituzione, procedure parlamentari, separazioni dei poteri, etc.. tutte parti imperfette di un sistema imperfetto da sempre non all’altezza dei valori che si dice abbia.
E per criticare questo sistema i libertari hanno scritto biblioteche.
Ma che oggi tutto questo non sia più né capito, né voluto, segna effettivamente un’epoca, e un passaggio in direzione chiaramente anti democratica, illiberale e fascistoide.
E di fronte alla deriva di un intero sistema politico e istituzionale non serve andare a votare e votare il partito giusto, serve l’antipolitica, serve cioè mettere in discussione l’intero sistema.
Una cosa che nessun partito può fare dall’interno.
Una cosa che non è semplicemente prevista dalle regole del sistema e può avvenire solo fuori di esse. E allora serve che siano la società e la cultura a muoversi in opposizione a quanto sta accadendo, contro il presente sistema istituzionale, politico e statale nel suo insieme.
E se questo non è possibile allora ci rivedremo dopo che le cose avranno fatto il loro corso.